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XV edizione dell'osservatorio AUB

Il ricambio al vertice nelle imprese familiari italiane: minaccia o opportunità?

Presentazione Risultati XV edizione Osservatorio AUB

IL RICAMBIO AL VERTICE NELLE IMPRESE FAMILIARI: MINACCIA O OPPORTUNITA’?

L’Osservatorio AUB (AIDAF, UniCredit, Bocconi), sostenuto anche da Borsa Italiana, Camera di Commercio di Milano MonzaBrianza Lodi, e Fondazione Angelini, ha come obiettivo primario nella sua XV edizione quello di indagare se il ricambio al vertice avvenuto nell’ultimo decennio nelle aziende familiari italiane ha rappresentato una minaccia oppure una opportunità.

Con riferimento alle 11.635 aziende a controllo familiare con fatturato superiore ai 20 milioni di euro presenti nel Paese (pari al 65,0% delle 17.901 totali), la XV edizione dell’Osservatorio AUB si propone di:

  • presentare una analisi puntuale della evoluzione degli avvicendamenti al vertice avvenuti nell’ultimo decennio e di indagare le caratteristiche - in termini di coinvolgimento dei non familiari, di età e di genere - del leader entrante e uscente, nonché di misurare l’impatto che il ricambio al vertice ha avuto sulla crescita e sulla redditività aziendale;
  • l’evoluzione delle performance economico-finanziarie delle aziende familiari fino al 2022, proseguendo il confronto tra il triennio 2020-2022 (che chiameremo “triennio Covid”) e la ripresa del decennio scorso dopo la crisi finanziaria del 2008-09;
  • le strutture di governance, allo scopo di indagare l’evoluzione dei modelli di leadership e il grado di diversity presente negli organi di governo delle aziende familiari nell’ultimo decennio, distinguendo il pre (2012-2019) e il triennio Covid (2020-2022);
  • l’impatto del ricambio al vertice sulle performance di sostenibilità delle aziende quotate europee;
  • le performance di sostenibilità delle aziende quotate in Italia e in Francia, mostrando i risultati di una analisi comparata dei principali indicatori di performance che concorrono a formare lo scoring ESG.

L’Osservatorio rappresenta la più completa ed estesa rilevazione disponibile in Italia sulle aziende a controllo familiare che punta ad aiutare ricercatori, imprenditori, managers ed istituzioni a comprendere le caratteristiche uniche e i bisogni di questo particolare tipo di aziende.

I risultati della Quindicesima Edizione dell'Osservatorio AUB sono stati presentati il 30 gennaio 2024 alle 17:00 presso Borsa Italiana, a Palazzo Mezzanotte. Questa edizione, curata da Fabio Quarato e Carlo Salvato, con la supervisione scientifica di Guido Corbetta, conferma i motivi di interesse della scorsa edizione, illustrando le caratteristiche della ripresa dopo la crisi pandemica.

In particolare, in questa rilevazione l’Osservatorio AUB mette in evidenza come la situazione di crisi dovuta alla pandemia ha comportato una sensibile accelerazione nel ricambio al vertice delle imprese familiari italiane. Se infatti nel decennio 2013-2022, in media, il 4,7% delle aziende familiari ha avuto un avvicendamento in ciascun anno, considerando solo l’ultimo triennio sono state ben il 6,9%. Inoltre, le successioni al vertice avvenute hanno avuto un impatto positivo sui tassi di crescita delle aziende familiari, e tale impatto è maggiore quando il leader uscente è un ultra-settantenne e il successore ha meno di 50 anni, il CdA pre-successione era già aperto verso i non familiari, il leader entrante è una donna e se il passaggio è avvenuto tra familiari (uscente familiare e entrante familiare).

La ricerca mette in evidenza inoltre come la ripresa delle aziende familiari italiane dopo la pandemia si sta confermando più sostenuta di quella che era seguita alla crisi finanziaria del 2008-2009, portando a un aumento delle persone occupate, cresciute del 7,3% rispetto a prima della pandemia (del 4,5% nelle imprese non familiari), e a una riduzione delle aziende con una situazione patrimoniale più debole (le imprese familiari con parametri “critici” o “di allerta” secondo la definizione contenuta nel rapporto sono il 19,7%, con un calo di ben 15 punti rispetto al 2011).

Le caratteristiche di governance delle imprese familiari sono in una fase di transizione verso modelli più strutturati rispetto alla prevalenza dell’Amministratore Unico. Spiega Fabio Quarato: “Non è che l’Amministratore Unico stia scomparendo, anche se le aziende con questo modello sono in lento calo da qualche anno. Il punto è che le aziende di questo tipo non sono più quelle che vanno meglio. La leadership collegiale è associata a performance migliori in questo triennio post-Covid, soprattutto nelle aziende più grandi che di solito anticipano tendenze destinate a consolidarsi.”

Secondo Carlo Salvato, “Storicamente, la successione al vertice era vissuta come un evento traumatico, anche perché di norma non si trattava di un passaggio preparato con cura. In qualche caso è tuttora così ma osserviamo oggettivamente una migliore gestione delle successioni e anche i frutti di questa maggior maturità delle aziende familiari. È probabile che la difficile stagione della pandemia abbia favorito la decisione dei predecessori di lasciare a dei successori senza improvvisare.”

Aggiunge Guido Corbetta: “Almeno osservando le aziende familiari quotate per cui è disponibile un rating ESG, abbiamo visto che un nuovo CEO significa in media 4 punti in più di rating nel triennio a seguire, che salgono a 8 se si tratta di un CEO donna. Questa attenzione alla sostenibilità e alla diversity è un elemento di grande interesse che continueremo a monitorare. Comunque la si veda, possiamo senz’altro concludere che stiamo entrando in un’epoca in cui la successione al vertice di una impresa familiare non è più una minaccia ma una opportunità.”

 

Di seguito il programma dell'evento, il report (sintetico) della ricerca e la sintesi dei risultati

 

  1. Le performance delle aziende familiari 
  2. L'evoluzione degli assetti di governance delle aziende familiari italiane
  3. Il ricambio al vertice minaccia/opportunità
  4. Il ricambio al vertice e l'impatto sulle performance di sostenibilità
  5. Le performance di sostenibilità delle aziende quotate: confronto Italia-Francia